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Thailandia: lavoro da casa e obbligo di mascherina a causa dell’inquinamento

In Thailandia, nella capitale Bangkok, è stato consigliato di non recarsi fisicamente a lavoro preferendo il lavoro agile nonché di indossare mascherine a protezione delle vie aeree. È tornato il lockdown? No: le autorità hanno disposto queste misure a causa dell’inquinamento, peggiorato così significativamente da adottare provvedimenti restrittivi.

Riporta il «Guardian» che

«i funzionari hanno esortato i cittadini a utilizzare i trasporti pubblici piuttosto che le auto private per gli spostamenti» e che si cercherà di «ridurre le fonti di inquinamento come le combustioni all’aperto e le attività edilizie».

Le autorità di Bangkok hanno poi dichiarato che saranno distribuite gratuitamente mascherine alle persone più vulnerabili.
Chadchart Sittipunt, governatore del territorio di Bangkok, nonostante l’aumento dei tassi di inquinamento non ha ritenuto necessario chiudere i plessi scolastici, in una conferenza stampa ha poi dichiarato di voler chiedere alla popolazione di controllare e pianificare i livelli di inquinamento prima di mettersi in viaggio nella città.

«L’Amministrazione metropolitana di Bangkok e il dipartimento per l’inquinamento monitoreranno le fonti di inquinamento». 

Secondo il quotidiano malese «The sun»:

«gran parte di Bangkok il [10 gennaio] si è svegliata avvolta da una fitta e pericolosa coltre di smog: le stazioni di monitoraggio hanno mostrato che le particelle PM2,5 avevano superato il livello di sicurezza di 50 microgrammi per metro cubo in quasi due dozzine di distretti cittadini».

I dati aggiornati del «Guardian» a riguardo fotografano un inquinamento in fase ascendente:

«Giovedì [26 gennaio] mattina, i livelli di PM2,5 hanno raggiunto i 63,2 µg/m³ (microgrammi per metro cubo) e secondo la società svizzera per la qualità dell’aria IQAir – sono numeri molto più alti della linea guida annuale dell’OMS per la qualità dell’aria, cifra fissata ai 5µg/m³. Le aree di Samut Songkhram, a sud-ovest di Bangkok, e Lampang, a nord, si sono classificate come le peggiori della Thailandia».

I pazienti affetti da malattie legate all’inquinamento atmosferico negli ospedali thailandesi sono più che raddoppiati: si è passati dai 96.000 della scorsa settimana ai 213.000 della settimana in corso. Tutto questo a causa del peggioramento della qualità dell’aria, stando alle dichiarazioni rilasciate alla stampa da parte di  Opas Karnkawinpong, segretario permanente del Ministero della Salute.

(m.p.)


– Leggi anche: In India l’aria pulita si compra al bar –

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