Appare proprio lì, vicino al cursore del mouse tra le inserzioni pubblicitarie più invasive che esistano (di cui sono zeppi i siti web dei quotidiani italiani). Tra un annuncio sulle salvifiche proprietà dello zenzero contro la pellagra o la pertosse e uno riguardante gli acari sui cuscini rigorosamente in caps lock, ri-compare anche quello del 2019 di Giorgia Meloni. Lontanissimi i tempi attuali in cui si cura ogni aspetto della presenza online: il video ritraeva Giorgia Meloni intenta a fermarsi con la macchina per una sosta di rifornimento discutendo delle accise sulla benzina.
La grande stampa nazionale e le agenzie stanno rilanciando il video da giorni perché il 2023 ha portato in dote una notizia che, in realtà, appare ciclicamente nel panorama politico italiano, economico e giornalistico d’Italia: il caro-benzina. Solo che, stavolta, c’è di mezzo la Presidente del consiglio dei ministri e la gestione della propaganda prima del giuramento di ottobre 2022: il video è tornato ad essere molto condiviso ed è nuovamente rimbalzato nei social media.
«È utile ricordare che la manovra è stata realizzata in un periodo ristretto e due terzi delle risorse sono andate al caro bollette. Nell’ambito degli interventi precedenti c’era anche lo sconto carburante e dispiace vedere come sia venuto meno ma è stato legato alla necessità di far tornare i conti: purtroppo non c’era la copertura rispetto a quello che sarebbe stato il costo».
«Dobbiamo auspicare che le dinamiche economiche del 2023 vadano meglio – e su questo c’è un buon auspicio – in modo tale da poter ripensare il Governo sulla diminuzione delle accise. Desiderio di tutti, ma devono verificarsi le condizioni compatibili. Non si tratterebbe di aumento delle accise ex-novo [il conseguente aumento dei prezzi] ma il venir meno di uno sconto straordinario che era stato introdotto».
La grande stampa nazionale punta il lettore a far guardare il dito anziché la luna, mirando in basso piuttosto che all’analisi complessiva della questione e magari provando a spostarne il piano delle discussioni e dei dibattiti e, cioè, che il Governo Meloni si conferma in linea con quanto dichiarato (e desiderato) più volte dalla Commissione Europea.
Non stravolgere i mercati e non cedere a provvedimenti che non avrebbero potuto essere sostenuti dalla proverbiale coperta corta della Legge di bilancio. Questa è la linea che segue e che seguirà il Governo. Lo aveva detto anche il Ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ceriani nel mese di dicembre:
«Purtroppo abbiamo una finanziaria con pochi spazi di manovra, ma il governo ha l’ambizione di durare cinque anni».
«È stato un piacere incontrarla. In visita della prossima riunione del Consiglio abbiamo discusso di come continuare a sostenere l’Ucraina; garantire un’energia sicura e accessibile; aumentare la competitività dell’industria UE; fare progressi sul patto per la migrazione. Abbiamo anche discusso dell’implementazione del Pnrr in Italia».
I consigli, le raccomandazioni, dell’Ue nei confronti dell’Italia nel corso di quest’anno saranno cruciali per lo sviluppo e il fluire del governo. Burrascoso o meno si vedrà.
Note:
[1] Serenella Mattera, Il governo nell’angolo teme la crisi di consensi. Sulle accise è scontro, 10 gennaio 2023, «La Repubblica».
[2] Prezzi medi annuali dei carburanti e combustibili – Statistiche energetiche e minerarie – Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (mise.gov.it)
[3] Dino Pesole, Pnrr, Mes, competitività: l’intreccio dei dossier, 10 gennaio 2023, «Il sole 24 ore».
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