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In nome di Tina Costa riapriamo il parco di Via Celio Caldo

Riapriamo al pubblico il Parco di Via Celio Caldo a Torre Angela: facciamolo in nome di Tina Costa! Le autorità competenti si impegnino a riaprire, riqualificare e mettere in sicurezza  il parco.

Da troppi anni, il giardino comunale è in uno stato di abbandono. Ricordiamo che è stato il primo spazio verde aperto a Torre Angela, grazie alle lotte dei suoi cittadini e il sostegno di persone, come il sindaco Petroselli, l’assessore Nicolini e l’allora capogruppo del Partito comunista italiano al nostro municipio, Tina Costa.

Per dover di cronaca ricordiamo che tempo fa si è verificato il crollo di un albero, ma dopo tale evento e la successiva potatura degli alberi del giardino comunale, non capiamo perchè il parco C.Caldo non venga riaperto al pubblico, ma lasciato in uno stato di semichiusura e degrado. Come apprezziamo i recenti lavori per i restanti parchi del quartiere (Calimera e Conti) non vorremmo che ci si dimentichi di questo spazio verde.

Come Associazione Nazionale Partigiani D’Italia del VI Municipio abbiamo notato già negli scorsi due anni: un atteggiamento ostativo delle autorità a concedere l’uso de parco per iniziative varie, come per l’avvio della raccolta firme per dedicare il parco alla nostra compagna partigiana. In quella occasione ci venne dato parere negativo a mettere un banchetto in quanto il luogo era già oggetto di un’altra iniziativa. Una volta andati sul posto constatammo come non vi furono iniziative. In quel periodo ministro degli interni era Salvini, sarà stata solo una pura coincindenza? In seguito, richiediamo il parco per svolgere una nuova iniziativa e per l’ennesima volta ci viene negata l’autorizzazione in quanto il parco non è stato messo in sicurezza. Il parco va ridato ai cittadini. Il luogo va dedicato alla figura di Tina Costa e chiamiamo alla mobilitazione la cittadinanza tutta! Ricordiamo che il verde in periferia non ci è stato concesso per divina provvidenza ma con le lotte e le occupazioni dei cittadini strappammo pezzi di verde alla speculazione edilizia del tempo. Il parco Celio Caldo fu tolto dalle grinfie commerciali dell’industrialotto del tempo, che usava personaggi ambigui e vicini alla estrema destra del tempo, per avviare provocazioni varie e tentantivi di tafferugli per sgombrare l’occupazione dell’area promossa a suo tempo dalla locale sezione del PCI e dal CDQ. Adesso, come allora, questi personaggi e questi metodi saranno respinti pacificamente con fermezza dal quartiere. Il PARCO deve ritrovare la sua dignità e la sua storia.

R.C.

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