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Da trenino a Metro G: è il progetto “Termini-Tor Vergata”

Nella giornata di ieri, venerdì 3 luglio, è stato presentato presso la Sala Consiliare del VI Municipio, con una doppia commissione mobilità municipale e comunale, il progetto della metro G Termini-Tor Vergata.
Il progetto, che ha ottenuto lo scorso 8 giugno ben 213,8 milioni di euro da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), prevede il sostanziale ammodernamento della già esistente ferrovia Roma-Centocelle-Giardinetti, con l’adeguamento dello scartamento e due prolungamenti. Il primo prevede lo spostamento dall’attuale l’attestazione al capolinea delle Ferrovie Laziali verso la stazione Termini, all’altezza dell’incrocio tra via Giolitti e via Gioberti. La seconda tratta di nuova costruzione porterà il “trenino giallo” fino all’università di Tor Vergata, passando da via Casilina su via Ingegnoli, quindi su viale della Sorbona.
La presentazione ha illustrato informazioni già note e pubblicate anche su queste pagine, ma ha tuttavia consentito di tracciare il percorso che la ferrovia seguirà da qui alla fine del 2022, termine ultimo entro il quale i fondi del Ministero dovranno essere impegnati nei contratti d’appalto, pena il ritiro del finanziamento.

L’evoluzione della ferrovia, da trenino a metro G
Ad oggi l’Amministrazione dispone di un progetto preliminare (chiamato ai sensi del nuovo codice degli appalti dlgs n° 50/2016 “studio di fattibilità tecnico-economica”) che verrà sottoposto entro brevissimo tempo alla Conferenza dei Servizi, tavolo nel quale verranno auditi e recepiti i pareri di tutti gli attori in gioco: il Dipartimento Mobilità e Trasporti, l’Atac, Acea per i sottoservizi, le Soprintendenze ai Beni Archeologici, per citare qualche esempio.
Le indicazioni della Conferenza consentiranno al coordinamento di progettazione (Roma Metropolitane, Agenzia per la Mobilità e Risorse per Roma) di proseguire i processi con la redazione del progetto definitivo, che quindi sarà sottoposto ad una nuova Conferenza dei Servizi e alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Plausibilmente la redazione del progetto definitivo, che molto probabilmente fungerà da base gara, avverrà a gennaio 2021 e, richiedendo 180 giorni, terminerà a giugno dello stesso anno.
Al netto delle ulteriori procedure burocratiche, la gara per l’affidamento dell’opera, che forse sarà divisa in lotti funzionali come fortemente richiesto dal nuovo codice degli appalti, avverrà nel primo trimestre del 2022 concludendosi con l’individuazione delle ditte vincitrici per giugno dello stesso anno.
Restano tuttavia ancora molte incognite, che andranno affrontate nel corso di questi mesi: la cessione dell’esercizio dalla Regione Lazio al Comune di Roma, per la quale i due assessori ai trasporti dovrebbero incontrarsi a breve, il ricalcolo del corrispettivo chilometrico nel contratto di servizio da far percepire ad Atac, le modalità di appalto e chiusura della tratta esistente.

Partecipazione e soluzioni innovative
Le associazioni ed i comitati di quartiere hanno espresso soddisfazione rispetto all’ottenimento dei fondi, che segna una vera e propria “fase 2” per il progetto. Oltre alla componente trasportistica della linea, sarà importante tenere conto della sua centenaria storia e dell’importanza delle opportunità di rigenerazione urbana ad essa legate: la pedonalizzazione di via Giolitti, con la creazione di un salotto urbano nei pressi del tempio di Minerva Medica, la rimozione dei guardrail su via Casilina adottando protezioni più leggere e pregiate, la valorizzazione della componente storica, intesa sia come archeologia che come storia della linea stessa. In particolare il CdQ di Torpignattara ha espresso la necessità di creare un vero e proprio Museo della Roma-Fiuggi nel deposito di Centocelle.
Queste osservazioni, sebbene possano apparire degli orpelli, potrebbero essere la chiave di volta per ottenere il favore delle Soprintendenze che dovranno pronunciarsi anche sulla possibilità di adottare il filo di contatto lungo tutto il tracciato, compresi siti delicati come Porta Maggiore o via Giolitti. L’eventuale bocciatura del filo comporterebbe l’adozione di tram a batteria, che ridurrebbero le possibilità di acquisto a parità di fondi, oltre a determinare importanti incertezze ed extracosti manutentivi.

Riapertura a Giardinetti
Rispetto alla riapertura a Giardinetti, per la quale avevamo sentito un parere autorevole in una precedente intervista, pare che sia in corso un’interlocuzione tra la Regione e il Comune. L’intenzione è quella di cogliere il momento del covid come giustificazione per reperire le risorse necessarie al ripristino funzionale della tratta esistente a Giardinetti. Si tratta ancora di un’ipotesi ancora piuttosto remota, che tuttavia si potrebbe ben coniugare con la prossima assunzione di macchinisti in Atac, da indirizzare in parte sul trenino giallo.

La necessità di salvaguardare il Futuro
La Metro G dovrà inevitabilmente fare anche i conti con le comunarie di giugno 2021, con la conclusione dell’attuale mandato di Virginia Raggi. Al di là dell’esito delle consultazioni, sarà molto importante il che il nuovo sindaco esprima una continuità amministrativa del processo, sul quale pende la spada di Damocle del 31 dicembre 2022.
Guardando al passato recente molte opere sono cadute con il cambio della guardia in Campidoglio: la rete filoviaria dell’EUR, sviluppatasi solo in minima parte, la tramvia Termini-Vaticano-Aurelio (nel 1999 si era arrivati all’approvazione del progetto definitivo), la metro C interrottasi bruscamente ai piedi del Colosseo.
Questa tuttavia è solo un’altra delle “fatiche” del trenino, da affrontare e superare. La storia, insomma, è ancora tutta da scrivere.

Carlo Andrea Tortorelli

2 Comments

  1. Fabio Fabio Luglio 12, 2020

    Via degli ingegnoli dove si troverebbe?

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